La terra aspra,desertica,era bruciata dalle esalazioni di zolfo, mentre
l'odore acre insopportabile di anidride solforosa asfissiava le contrade
e le viuzze del paese. Il sole, in pieno giorno,era offuscato dai fumi
ma un esercito di genti brulicava in quel monte e scendeva nelle sue
profondità.
Là nelle viscere del colle Cumatino, c'era qualcosa che valeva come
l'oro forse più dell'oro. Qualcosa per cui valeva bene anche rischiare
la propria vita. Questa è stata Comitini per quasi due secoli una terra
di ricchezza,"l'Eldorado della Sicilia",dove fiumi di genti si
riversavano alla ricerca di una ricchezza e di un mondo migliore.
Le 70 miniere attive, i 10.000 operai impiegati nella attività
estrattiva alla fine del 1800, i racconti del grande Luigi Pirandello
dicono tanto sul passato minerario di questo piccolo grande Comune e sul
fenomeno zolfo che ha generato ricchezza ma anche miseria, con tanti
risvolti negativi nella storia di questo paese. La
vita nella zolfare è stata improntata da forti emozioni per la presenza
dei Carusi, ultimo gradino di una scala gerarchica,bambini privati di
ogni gioco e diritto d'infante,resi schiavi alla miniera.
Tali
sentimenti hanno fatto parte della vita dei nostri nonni la cui
intensità è sottolineata ancora oggi dal luccichio dei loro occhi
specie quando rievocano i ricordi di una lunga giornata vissuta in un
mondo infernale. Questa è stata la storia della nostra terra, di questa
gente speranzosa di un mondo migliore per i propri figli. "Lo
zolfo, le zolfare e forse una misteriosa divinità, la fantasiosa dea
Sulfurea, governante dei meandri oscuri del sottosuolo, hanno fatto
nascere una grande storia di umanità nel più piccolo centro dell'Agrigentino".
Il Sindaco di Comitini
Dr.Antonino Contino
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