I
Griot sono i menestrelli dell’Africa Occidentale, sono i
custodi della memoria e della cultura dei loro popoli. Si
dice che conoscano tutte le storie passate e presenti, tutte
le leggende dei re, degli uomini, degli animali; le
conoscono e le cantano di villaggio in villaggio in modo che
non vadano perdute.
Nella cultura di alcuni popoli dell'Africa Occidentale, il
griot è un poeta e cantore che svolge il ruolo di
conservare la Tradizione
Orale degli antenati e, in alcuni contesti storici
pre-coloniali, aveva anche il ruolo di interprete ed
ambasciatore. Questa
figura ha ancora una propria funzione nelle comunità dei
paesi dell'Africa occidentale sub-sahariana. |
|
|
Fino ad oggi non si conosce esattamente la provenienza del
nome griot "guiriot".
La prima fonte scritta in cui si trova questa espressione in
francese è in un manoscritto, un resoconto di un viaggio
del 1637 in Senegal di Alexis du Saint Lô, e trae molto
probabilmente la sua origine dalla parola portoghese "criado",
"servitore".
La
tradizione dei Griot (Uomo) e delle Griotte (Donna) è un mestiere che può
essere praticato indistintamente sia dagli uomini che dalle
donne, è nata e si è sviluppata in contesti storici privi
di scrittura tant'è che il griot stesso era, ed è,
considerato come il depositario della storia, colui che
conosce sin dal suo inizio.
In genere il mestiere di griot è di tipo familiare, si
trasmette cioè di padre in figlio o comunque all'interno
della stessa famiglia. Le conoscenze di un griot spaziano
dalla storia, alla cosmogonia, alla genealogia, alla
mitologia, alla storia politica e delle discendenze della
particolare cultura a cui appartiene, pertanto i suoi
repertori variano in base al contesto nel quale si trova ad
operare.
Questa complessa arte si basa su di un uso molteplice e
poliedrico della narrazione.
Gli strumenti di cui si avvale un griot sono altrettanto
poliedrici essendo questa figura a metà strada fra
l'attore, il musicista, il narratore, il poeta.
|
|
L'accompagnamento musicale riveste un ruolo importante e si avvale in particolare di quattro
strumenti:
- la kora,
- il balafon,
- la m’bira
- il djambè
e
naturalmente, il canto e la recitazione.
Nella
tradizione antica la figura del griot era legata ad una
corte ed era al servizio di un Re o di un Principe, della
cui stirpe venivano narrate le imprese eroiche ed i meriti,
a fini encomiastici.
Un altro aspetto importante era quello
di mediare i conflitti interni ai gruppi a cui appartenevano
oppure di consigliare il reggente nel caso di lotte o
scontri con altri gruppi.
L’attualità
Attualmente, questa funzione di segretario e confidente
privilegiato dei potenti ha perso notevolmente valore o
perlomeno si è attualizzata; i griot sono perciò
considerati ancora come i depositari della storia e dunque
come grandi conoscitori del passato ma il loro ruolo si è
adattato alle esigenze della contemporaneità.
Molti griot contemporanei hanno sviluppato soprattutto
l'aspetto musicale di quest'arte tradizionale, ottenendo
considerevole successo anche in aree extra-africane.
Ruolo
del Griot
I Griot sono i depositari della memoria e della storia
del Mande.
Oggi i griot sono conosciuti soprattutto come cantori e
musici. Tuttavia restano primariamente i maestri della
parola; sono loro che fanno e disfanno le reputazioni, che
placano o accendono l’ardore dei capi, che annunciano e
magnificano la nascita, l’apogeo o la caduta di uno stato,
che fanno entrare nella leggenda un bravo guerriero o usirne
un cattivo.
È per questo che fin quando esisteranno le Tradizioni
Mandinghe, e nomi celebri come il Griot Mamadou Kouyaté,
resteranno d’attualità: “Noi siamo dei sacchi di
parole, noi siamo i sacchi che racchiudono segreti il più
delle volte secolari. L’arte della parola non ha segreti
per noi, senza di noi i nomi dei re cadrebbero nell’oblio,
noi siamo la memoria degli uomini; attraverso la parola noi
diamo vita ai fatti e ai gesti dei re di fronte alle nuove
generazioni. Io ho ereditato la scienza di mio padre Djeli
Kedian che a sua volta lui ereditò da suo padre.
La storia
non ha misteri per noi, insegnamo al popolo quello che
vogliamo insegnar loro, siamo noi che deteniamo le chiavi
delle dodici porte dei Mandinghi...”
|
|
Griotte
In questo video, registrato dalla Malian television nel 1980, la Griotte
Hawa Dramã si presenta con quattro musicisti.
Esempio tipico di come questi cantastorie, si esibivano
nelle piazze e nei mercati. |
|
|
Griots
In questo brano la grande ricchezza delle
sonorità e del country africano, e come
ascoltare Robert Johnson e la musicalità
blues del Delta, con delle voci lamentose e calde. |
|