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In
questo stesso anno conobbe Orazio Strano, uno dei più noti e amati
cantastorie Siciliani, da questo incontro cominciò una collaborazione
che sarebbe durata un ventennio. Ma la cosa che fece grande Bella
è di avere introdotto una
vera rivoluzione nel modo di scrivere e di rimare dei cantastorie. Le
storie fino al quel periodo venivano scritte quasi tutte in ottave
(strambotto Siciliano), Egli invece iniziò ad usare la sestina rendendo la descrizione più incisiva,
dando una maggiore musicalità
alle ballate. Molti altri cantastorie come Ciccio Busacca, Rinzinu,
Santangelo, Trincali, portarono in giro le storie di Bella riscuotendo
grande successo tra il pubblico. Cantastorie anche lui per quattro
volte vinse il premio nazionale del
“Cantastorie d’Italia”. L'attività del Bella non fu soltanto la poesia per
cantastorie, egli fin dal 1932, ancora militare, iniziò a frequentare
l'ambiente culturale palermitano, instaurando rapporti di amicizia con i
poeti dell’epoca come Pollara, Fiumara, Vanni Pucci, e Vito
Mercadante, e proprio il Mercadante scrisse la prefazione del suo primo
libro di poesie "Diliziu di Picciuttanza". Solo dopo trent'anni il Bella si presenterà ai suoi lettori con un'altra raccolta di liriche :"Spizzicu di Vicchiania", dove contrappone all'entusiasmo giovanile il pudore della maturità. |
Alcune sue Foto