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Torquato Tasso Sorrento R. E. 1544 - Roma 1595 |
Nello stesso 1561 iniziò a
scrivere il poema cavalleresco "Rinaldo",
che diede alle stampe l'anno dopo. In quest'ultima opera veniva messa in
atto la teoria "romanzesca" secondo la quale (in polemica col
Furioso) l'unità di questo genere letterario sarebbe stata garantita
solo dalla presenza di un unico protagonista. Nel 1562 fu a Bologna, vi
continuò gli studi e vi affinò la sua tecnica lirica; nel '65 entrò
al servizio del cardinale Luigi D'Este e prese a frequentare la corte di
Ferrara; nel '72 divenne uno stipendiato di Ippolito II D'Este e come
suo cortigiano compose la favola "Aminta",
che venne rappresentata l'anno dopo; nel '75 partì per Roma dove chiese
ad alcuni letterati di rivedere la sua "Gerusalemme
liberata", un'opera che per molto tempo aveva
abbandonata: fu proprio a causa di questa revisione, snervante,
moralistica e minuziosa, che l'ipersensibilità del Tasso sfociò in uno
stato di squilibrio psichico. La sua condizione mentale non
migliorò neanche quando venne assolto dal tribunale dell'Inquisizione,
e quindi, dopo poco, venne rinchiuso dal duca di Ferrara. Riuscito a fuggire, fu in
seguito segregato di nuovo fino al 1586, quando il principe Vincenzo
Gonzaga lo liberò, ma non riuscì a difenderlo dalle continue polemiche
che imperversavano intorno alla sua opera. Morì a Roma il 25 aprile 1595, prima di poter essere incoronato poeta in Campidoglio. La
Gerusalemme Liberata
Note biografiche a cura di Maria Agostinelli
da www.liberliber.it |