Rosa Balistreri


 


Rosa Balistreri Licata (Ag) - 1927-1996
Cantautrice ed esecutrice  “la voce di sicilia”.

Inizia la sua carriera di cantante professionista in età matura, ponendosi in posizione mediana fra cantautrice originale ed esecutrice di revival, riproponendo nei suoi spettacolo quel vasto bagaglio di canti appreso durante la sua infanzia, interpretando anche  canzoni popolari di varia provenienza. 

La sua attività inizia nell’ambito del Nuovo canzoniere italiano, prendendo parte nel 1966 allo spettacolo «Ci ragiono e canto» e da allora ha svolto un’intensa attività concertistica sia in circuiti tradizionali  teatrali  come:  il Manzoni  a  Milano,  il  Carignano a Torino,  il  Metastasio a Prato,  sia nei

festival dell’Unità e simili. Da  ricordare  anche   la  sua  partecipazione  alla  contestata  edizione  di «Canzonissima» 1974 nonché a «Ci ragiono e canto n.2».  

Dotata di una originalissima voce, dal timbro forte e molto scuro, ricca di ornamenti, vibrati e melismi e soprattutto di una carica umana non comune, ha saputo fornire interpretazioni di intensa drammaticità e di livello qualitativo notevole, interpretando con grande passione il ricco patrimonio dei canti tradizionali siciliani.

Vogliamo ricordare anche il suo chitarrista Rocco Giorgi inseparabile compagno di tante avventure.

Proficuo è stato il suo sodalizio con Ignazio Buttitta, che ha scritto per lei numerose liriche.

“Nessun’altra voce come quella di Rosa Balistreri, è riuscita ad esprimere in senso più compiuto i toni drammatici di una Sicilia che sembra uscire gonfia di dolore e di speranze dalle modulazioni di un sentimento antico, che cantò contro le ingiustizie e contro la mafia”. Il tesoro di Rosa non era tanto la voce, originalissima dal timbro forte e penetrante, quanto la proiezione nella sua memoria di tutte le canzoni che aveva ascoltato in Sicilia, in assolate campagne o in riva al mare sulla costa Agrigentina.

Rosa in un quadro di Andrea Carisi del 1992

La terra di Sicilia cantava in Lei.

Una voce affondata in radici di un canto senza tempo, vivo di immagini e di commozioni nella persistente attualità dei pochi temi che hanno sempre alimentato il dolore e l’amore della Sicilia. E qui che maturano i temi e le scelte che hanno fatto grande il suo repertorio, tramutando la vicenda d’arte in lezioni di civiltà e di vita che portò su quasi tutte le piazze d’Italia fino all’estremo della sua esistenza.

La sua matrice è quella dell’impegno sociale (aveva una carica umana non comune), dell’amore che consuma, del dolore. 
Alle spalle di Rosa c’è la migliore tradizione della canzone popolare siciliana, che non è certamente quella altrove impiegata per i più facili consumi di un malinteso senso del folklore.
I testi da Lei interpretati con intensa drammaticità e passione, provengono in  parte dalle  raccolte  di  Alberto Favara, altri ripescati nell’entroterra siciliano,  dove  " li vecchi canzuni ”  riescono ancora a ravvivare la fantasia di un popolo attanagliato nelle antiche paure e sollecitato dall’antica rabbia.

Sono canzoni che parlano di desideri mai avverati, pertanto hanno spesso il carattere dell’invocazione e della preghiera perché la “grazia dell’affrancazione delle tirannie si avveri”. Da ciò deriva anche il carattere religioso di molte canzoni, una religiosità schietta ma non ossessiva.

Di Rosa Balistreri e’ stato detto che può essere considerata l’ Amalia Rodriguez della Sicilia: un paragone che esalta, nella misura in cui riesce a partecipare nel difficile contesto di tutta la musica popolare, il cuore di un’isola che non ha mai finito di soffrire e di amare. Lei rappresentava la Sicilia, la musica folk siciliana, nenie, cantilene, filastrocche, tutti i canti popolari della sua Licata venivano proiettati in tutta Italia e presumibilmente in tutto il mondo.

A questa donna, immagine simbolica del folk siciliano amica di artisti ed intellettuali quali Renato Guttuso, Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta che a lei aveva dedicato alcune tra le liriche più belle, il Comune di Licata ha intitolato una strada, una manifestazione che ogni anno, a settembre, (per la precisione è morta il 21 settembre 1990 a Palermo) si tiene puntualmente a Licata ed un Centro Culturale, che permetteranno di ricordarla ai più giovani che non hanno avuto modo di conoscerla e di ascoltare i suoi canti.

L’incontro con Rosa Balistreri ricordato da Ignazio Buttitta (20 ottobre 1984).

“Io ho incontrato Rosa Balistreri a Firenze, circa 22 anni fa, in casa di un pittore mio amico.Quella sera Rosa cantò il lamento della morte di Turiddu Carnivali che è un mio poemetto. Quella sera non la dimenticherò mai. La voce di Rosa, il suo canto strozzato, drammatico, angosciato, pareva che venissero dalla terra arsa della Sicilia. Ho avuto l’impressione di averla conosciuta sempre, di averla vista nascere e sentita per tutta la vita: bambina, scalza, povera, donna, madre, perchè Rosa Balistreri è un personaggio favoloso, direi un dramma, un romanzo, un film senza volto”.

Rosa Balistreri è un personaggio che cammina sopra un filo che ha un cuore per tutti, che ama tutti; un cuore giovane per la Sicilia di Vittorini e di Quasimodo, un cuore giovane per la Sicilia di Guttuso e di Leonardo Sciascia.

Tutte le canzoni di Rosa costituiscono nel loro insieme un patrimonio artistico e culturale inestimabile la cui diffusione, soprattutto per le nuove generazioni e proprio in questo periodo, riteniamo risulti di fondamentale importanza.

Nella seconda metà degli anni '90 Licata, la sua città, ha voluto renderle omaggio pubblicando con l’associazione culturale Cielo Zero una serie di cd sulle sue attività: "Un matrimonio infelice"  e  "Rari e inediti"  

Note Biografiche:

Nata a Licata (Agrigento) dove visse per anni non certo nel benessere e nelle agiatezze, costretta ad un matrimonio forzato ancora adolescente che la porterà ben presto a dire basta. 
Una figlia del popolo insomma.
Scappata dalla sua città,  povera ma orgogliosa, varcò anche lei i confini in cerca di fortuna.
Si trasferisce a Palermo dove soggiorna alcuni anni e per mantenersi fà ogni sorta di umili lavori.  
Parte per Firenze e poi a Castelfiorentino (FI), dove visse per circa vent‘anni e dove la sua esperienza di emigrante si sarebbe maturata nel tirocinio di nuovi sacrifici, costantemente rivolta a indovinare lo scopo preciso della sua esistenza, visse alcuni anni anche a Roma.

Discografia: 

La cantatrice del Sud - RCA
I pirati a Palermo / Quantu basilicò / La siminzina / Olì olì olà / Caltanissetta fa quattru quarteri / Guarda chi vita fa lu zappaturi / Morsi cu morsi / Lu vennirì matinu  / Mamma vi l'aiu persu lu rispettu / Matri chi aviti li figghi a la badia / Cummari Nina cummari Vicenza / La notti di Natali / Ddu palummi / S.Antoninu calati calati

Amore tu lo sai la vita è amara (1971)  - Cetra Folk
Mi votu e mi rivotu / Ch'è autu lu suli  / Mirrina / Maria di Gesù / Ntra viddi e vaddi / Lu verbu / A curuna / Signuruzzu, chiuviti chiuviti / A tirannia / Lu libru di li nfami  / Nta la Vicaria  / Lu focu di la paglia

Terra che non senti (1973) - Cetra Folk
A virrinedda / Lu muccaturi / L'anatra / Canto di caccia / Levatillu stu cappeddu / Proverbi siciliani / Vènneri santu / Canto di pesca / O Patri Manueli / Ti nni vai / E la pampina di l'aliva / Terra ca nun senti

Noi siamo nell'inferno carcerati (1974)  - Cetra Folk
Judici ca la liggi studiati / Buttana di to mà / Morsi cu morsi  / La me liti / Nfamità  / Cuteddu ntussicatu / Amici, amici, quarari! quarari! / Chista è la vuci mia / Càrzari ca si fattu cruci cruci / Matri ch'aviti figli / Càrzari Vicarìa  / Lassarimi accussì / M'arrusicu li gradi / Sugnu comu un cunigliu  / Amici amici chi n Palermu jti / Testa di mortu

Amuri senza amuri (1974) - Cetra Folk

Vinni a cantari all'ariu scuvertu (1978) - Cetra Folk
Vinni a cantari all'ariu scuvertu / L'amuri ca v'haju / O cori di stu cori / Cu ti lu dissi / Vurria fari un palazzu / Lu rispettu / E lu suli ntinni ntinni / Storia di Lorenzo Panepinto / Stanotti nzonnu / Nivuru carinusu / Nina nanna di la guerra / La Sicilia havi un patroni

Concerto di Natale (1985) - PDR

Un matrimonio infelice - Teatro del Sole
Un matrimonio infelice (Prima parte) / Un matrimonio infelice (seconda parte)

Rari e inediti - Teatro del Sole
Acidduzzu (di me cummari) / Levatillu stu cappeddu / Me muggheri unn'avi pila (pi lavari) / A pinnula / U cunigghiu / Na varchuzza bànneri bànneri / Spartenza amara / Liggenna du friscalettu / La barunissa di Carini / Mafia e parrini / Rosa canta e cunta / Mi votu e mi rivotu / Vitti na crozza / Quannu moru

E vinni a cantari - Teatro del Sole
Raccolta dei quattro dischi: Amore, tu lo sai, la vita è amara - Terra che non senti - Noi siamo nell'inferno carcerati - Vinni a cantari all'ariu scuvertu

                                                   
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Alcune foto di Rosa

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Ascolta due brani

Li pirati a Palermu
(Ignazio Buttitta)

U Cunigghiu
(Tradizionale)

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     Cronologia e Storia

      Foto Cantastorie 

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