Un
pò di tempo prima, da un mio caro amico (che dopo
tantissimi anni vissuti a Firenze, dove aveva
studiato e carpito nelle botteghe l'arte
degli affreschi fiorentini e la tecnica dello
stacco e dello strappo, cosa tra l'altro non
facile da imparare, visti i segreti che ci stanno
attorno e la gelosia di questi artigiani), venni a
sapere che voleva realizzare con la tecnica
dell'affresco strappato un qualcosa che potesse
vedersi, una specie di pubblicità.
Aveva
parlato con una stilista di moda emergente di come
poter realizzare un capo dove poterci attaccare
una tela di lino nella quale sarebbe stato bene in
vista un affresco strappato.
Mi
ricordai di questo e mi venne l'idea di realizzare
tramite loro due degli abiti che poi chiameremo
"abiti affresco".
L'idea
fu accolta con entusiasmo e convocato lo staff
dell'I.R.S.A.P. iniziammo
a concepire la cosa.
Naturalmente
a tutto ciò si doveva dare un qualcosa di solenne
e di magico, che potesse interagire con la
magnificenza, il mistero e la poesia che
sprigionano quei luoghi che furono di culto per i
Greci.
E
perché non farli rinascere tramite la loro
poesia? ed ecco che lo staff si mette in moto;
Erika da un lato ed Io nell'altro a spulciare autori Greci Latini come: Plauto, Lucrezio, Empedocle, Pindaro e classici del 500 come
Ludovico Ariosto e non ultimo Goethe, considerato da
molti il più importante uomo di lettere
proveniente dalla Germania e uno degli ultimi
"uomini universali", grande viaggiatore
che visitando Agrigento la descrisse con una frase
che poi passò alla storia.
Nel
medesimo tempo in sala di registrazione per creare
una musica che accompagnasse il tutto, doveva
descrivere l'estro, la bellezza, il culto, le
forme etc. ed interagire con essi; ed eccomi in
sala di registrazione con Graziano Mossuto, grande
maestro e parte integrante dell'associazione.
Dovevo
dare vita anche ad un personaggio che desse voce a
tutto questo, un qualcosa di inquietante ma nello
stesso tempo mistico
che
si aggirasse per tutta la scena prendendone
possesso e imbrigliandola in qualcosa di surreale
di fantastico e di magico.
Necessitava un'attrice di teatro, ed ecco come per
magia, venirmi in mente il volto di Melina
Bongiorno un'attrice poliedrica e completa che
avevo visto tempo addietro in una performance
particolarissima, la contatto e Lei accetta.
Messo
assieme questo pot-pourri, qualche prova, e il
tutto si amalgama, si miscela così bene, come in
una simbiosi perfetta.
Ed
ecco nascere sotto i nostri occhi "Il Mito
nella Valle dei Templi".
Già
nelle prove - che si svolsero di notte - fu un
qualcosa di incredibile, mi ricordo che già alla
prima tutto era perfetto, era così bello
che Piero Macedonio volle che la ripetessimo
un'altra volta per apprezzarne meglio le
peculiarità, anche io ne
rimasi sconvolto, complice la luna, che quella
notte si ergeva maestosa in tutto il suo splendore
e la location, eravamo all'interno della Valle
degli Dei.
Che dire di più, è stato un successo incredibile
sia da parte del pubblico che dagli addetti
ai lavori, e ricordo, che alla fine della
rappresentazione, era come se si fosse fermato
tutto, i presenti non sapevano se applaudire o no, per non spezzare
quell'incantesimo che si era creato.
Un caloroso
ringraziamento alle bellissime Modelle del nostro
staff, che oltre ad indossare gli abiti, come di
solito fanno, si sono prestate ad interpretare una
parte teatrale, creando delle figure maestose,
incantevoli ed accattivanti.
Un ringraziamento a Piero Macedonio,
poiché senza la sua richiesta e la sua
insistenza, tutto ciò non avrebbe visto la luce e
che inoltre, è stato anche un valido aiuto regia.
E un ringraziamento particolare
a Melina Bongiorno, Musa ispiratrice, senza la
quale il tutto non sarebbe stato concepito.
Grazie
Angelo
Clemente
|