Ignazio De
Blasi |
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Ignazio De Blasi, "il cantastorie del Belice", come ama farsi chiamare, è fra le ultime espressioni genuine del cantastorie siciliano. Vive e lavora a Castelvetrano, dove ha ripreso e rivalutato l’arte del cantastorie e del teatrino ambulante. Ha iniziato il suo percorso artistico nel 1976, ha girato molta parte l’Italia ed è spesso invitato all’estero nelle rassegne internazionali di cultura popolare. È un poeta popolare, compositore, pittore: scrive i testi del suo canto, compone le musiche, dipinge lui stesso i suoi cartelloni, e costruisce anche i burattini e i personaggi delle sue storie; un artista sospeso tra diverse realtà: il passato, la tradizione (intesa come continuità), il presente. |
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Egli come tutti i cantastorie siciliani alterna ai versi semplici e immediati (scritti in ottave a rime alternate), il canto, descrivendo le scene più toccanti nei suoi particolari cartelloni. È un poeta!.. e come tale vive, osserva e medita sugli eventi e sulle cose,
apprende i fatti dai mass-media e dalla vita, li filtra attraverso il suo pensiero
traducendoli in versi. Questo
suo interpretare i sentimenti e la sua sensibilità di poeta , spesso lo
porta ad esternare con estrema sapienza le amarezze e i bisogni della
collettività, spesso scrive anche di notte, per "liberarsi",
come egli dice, di quella ispirazione poetica che gli brucia dentro,
fino a tormentarlo. Il Cantastorie del Belice canta e cunta fatti leggendari e fantastici
come: “La bedda Agatuzza”, “Scibilia nobili”, “Cola pesce”, “La
leggenda del Grifo” etc., storie medievali, Rinascimentali e Barocche. Nelle sue performance, il De Biasi suole predisporre
una piccola mostra di cartelloni (atta a creare un’atmosfera tipica
dei cuntisti e cantastorie), che egli stesso ha dipinto, ricchi di
amore, stile e dovizia di particolari.
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