I Foglietti Volanti
   dei Cantastorie





 


I cantastorie in un primo momento si servirono della stampa per le loro storie, acquisendo sempre più un ruolo che si avvicina a suo modo, al mondo giornalistico, diffondendo fatti e notizie e stampando su foglietti volanti le storie rappresentate, che poi vendevano al pubblico che li ascoltava.
Tra tutti i fogli volanti dei cantastorie distinguiamo tre tipologie diverse a seconda del tipo di contenuto e di formato:

I Foglietti volanti dei Cantastorie
Inizialmente l’unica fonte di guadagno di un “cantastorie” era la vendita dei suoi “fogli volanti”. Questi fogli contenevano le canzoni, le zirudelle, i fatti che il cantastorie stesso raccontava, cantava e declamava in mezzo alla gente durante le fiere e i mercati.

Le Zirudelle
Erano esili fogli di carta colorata stampati da un solo lato e contenevano le 'zirudelle': nella parlata contadina di una volta 'zirudella' voleva dire filastrocca o poesia in dialetto, generalmente a rima baciata, che scorre veloce con espressioni immediate e semplici, umoristiche, popolari. Piazza Marino apparteneva a quella categoria di 'poeti contadini' con poca cultura scolastica ma con tanta umanità ed ironia, capace di comporre e improvvisare zirudelle su qualunque caso della vita. La zirudella cominciava quasi sempre con:
'Zirudela stè a scultèr e finiva con: 'Tich e tach la zirudela' oppure: 'Toch e dai la zirudela' oppure altre varianti sillabiche che servivano da chiusura alla poesia.
 
I Canzonieri
Erano fogli grandi di carta colorata, stampati da ambo i lati, contenevano tutte le canzoni in voga negli anni quaranta e cinquanta, le foto dei cantanti del momento e le canzoni umoristiche, le parodie e i contrasti dei cantastorie.
Si può dire che i canzonieri sono stati i progenitori della rivista  'Sorrisi e Canzoni' che ha tanto successo al giorno d’oggi.
Il canzoniere conteneva quasi tutto il repertorio del cantastorie: stornellate, canzoni, parodie, contrasti umoristici; tutto ciò che serviva a tener vivo l’interesse ed invogliare agli acquisti. Le 'arie' musicali utilizzate per parodie e canzoni erano sempre le stesse della tradizione antica: Caterinella, Paraponzi, Bon bon.

I Fatti
Erano fogli bianchi abbastanza grandi stampati da un solo lato e contenevano fatti tragici, commoventi, strappalacrime o strazianti (il reduce che torna dalla Russia e trova la moglie risposata con un altro, la bambina gettata nel pozzo, lo smemorato, la bambina salvata dal cane,  ecc.) I fatti erano così strutturati: la meta' superiore era occupata dai riquadri disegnati che illustravano gli episodi salienti della storia, la metà inferiore conteneva la 'canzone' che narrava la tragedia.
Quasi sempre queste canzoni raccontavano storie vere, addirittura di attualità composte in gran fretta subito dopo l’evento: l’attentato a Togliatti, la tragica fine della squadra del Torino, l’ergastolo a Rina Fort, la strage del 2 Agosto, l’immane sciagura nella miniera di Marcinelle, ecc.
Spesso alla vendita dei fatti si accompagnava anche la vendita della catenina o dell’immagine sacra del Santo che aveva fatto il miracolo.
I cantastorie si comportavano nel seguente modo: per prima cosa raccontavano e spiegavano il fatto, drammatizzandolo fino a strappare le lacrime al pubblico che ascoltava commosso, in un secondo momento lo cantavano in una maniera così coinvolgente, che la gente, sull’onda della commozione comprava subito il foglietto della storia.


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