"La donna del
quadro" il
primo Film coprodotto dalla nostra Associazione, tratto da una novella di Lina Dolce, nasce da un'idea di
Silvio Licata
Regista e
coproduttore del corto, che da anni collabora con la nostra
Associazione.
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Silvio
Licata, artista poliedrico ed originale da anni
impegnato su tutto ciò che riguarda la comunicazione.
Docente
intelligente e caparbio ha saputo inserire nel quadro della sua
programmazione didattica il linguaggio filmico, dando ai suoi
allievi quel noau che li ha fatti interpreti, attori,
sceneggiatori, costumisti, etc., inculcando
in essi quella fiducia in se stessi e quella voglia di
confrontarsi e di sapere, |
che
è la base fondamentale per una crescita sana dell'individuo,
insomma un Maestro come lo si intendeva alcuni anni fa. |
IL
FILM
Questo cortometraggio di 27 minuti
è ambientato in una Sicilia alla fine degli anni sessanta un po' arcaica, legata ai
suoi costumi e alle sue tradizioni, ma nello stesso tempo in costante fermento e in
capillare evoluzione, presenta una Sicilia fortemente colorita e
credibile, identificando i suoi personaggi tra il popolo e mettendo in
scena dialoghi e vicende gustose, movimentate e scoppiettanti.
Fortemente Pirandelliano,
riproduce un universo ricco di archetipi collettivi, un microcosmo dove tutto viene
descritto in modo semplice ed elementare, intento a
svelare gli aspetti più peculiari e veri della vita.
Narra di un uomo Don Angelo e di sua moglie Giuseppina ormai succubi di un
rapporto consumato e sterile che li porta inevitabilmente all'
incomunicabilità e li trascina in una sorta di annientamento
di se stessi.
Lei arrogante e prepotente, altera e schietta, che con inutili e
ingiustificate gelosie rende la vita di quest'uomo un inferno, Lui un uomo
annoiato e stanco succube degli umori della moglie vive la sua vita in una condizione di
isolamento e di emarginazione, una sorta di alienazione del vivere.
Per mezzo di un quadro, entrato prepotentemente nella loro vita, fa
scattare in Lui quello spirito di follia che lo eleverà e lo condurrà in
un mondo dove la felicità, la dolcezza, l'amore, la passione e lo
stordimento, (in un oblio surreale), gli ridarà quella agognata
libertà e quella voglia di vivere, soddisfacendo quelle necessità
primarie che sono la linfa dell'esistenza.
Il linguaggio adottato (non
perdendo di vista il contesto storico nel quale è stato girato il
"cortometraggio"), è schietto e sincero riproduce i toni e i suoni dialettali.
Quei dialettofoni e quegli accostamenti linguistici-lessicali danno un’importanza che risulta
determinante nel rendere, attraverso il registro siciliano, il costume,
l’indole, gli ambienti e la tradizione, conditi inevitabilmente con
quell'ironia che è tipica della sicilianità.
La colonna sonora composta dal
Maestro Graziano Mossuto (elemento importante
della la nostra
associazione), trascina lo spettatore nell'intimo della nostra terra
quasi con pudore e con delicatezza, in un miscuglio di profumi e di colori
dalla luce intensa, e le note della fisarmonica, ora dolci ora aspri,
sembrano ricamare l'aria, tessendo un alone che accarezza la sensibilità
di chi ascolta.
Angelo Clemente
Il cortometraggio, grazie anche ai sottotitoli in inglese,
parteciperà ai più importanti concorsi nazionali ed internazionali.
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Secondo la mia modesta opinione, questo cortometraggio si presta ad
essere una fonte di studio che le scuole potrebbero adottare per i tanti
argomenti e le numerose possibilità che offre nella sua originalità.
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