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All’inizio degli anni Settanta
del secolo, al seguito di Borso e poi di Sigismondo d’Este, Boiardo
compì viaggi a Roma e a Napoli; fu proprio in questi anni che cominciò
ad elaborare l’idea di un poema cavalleresco che trattasse le storie
dei paladini di Carlo Magno, tema particolarmente apprezzato nella
cerchia estense. All’interno dell’opera Boiardo inserì un motivo
encomiastico, includendo il capostipite degli Este, Ruggero, tra i
personaggi per assecondare uno degli elementi tipici dell’epica
cavalleresca. Il poema in due libri dal titolo
Orlando Innamorato o meglio Inamoramento de Orlando era
terminato nel 1483 e venne dato alle stampe sia a Reggio che, qualche
anno più tardi, a Venezia; purtroppo non è pervenuta alcuna copia
della prima edizione. Ai primi due libri ne seguì un terzo di soli nove
canti; Boiardo sempre più pressato dai doveri politici non ebbe infatti
il tempo di completarlo. L’opera ebbe un buon successo di pubblico a
giudicare dalle numerose ristampe che si susseguirono fino al 1544 e
dalla diffusione di alcuni rifacimenti che circolarono ampiamente in
area italiana. Non mancarono anche un buon numero di continuazioni del
poema, la più famosa delle quali resta senz’altro l’Orlando
furioso di Ludovico Ariosto. Note biografiche a cura di Daniela Gangale da www.liberliber.it |